Hub India è un’esplorazione degli innumerevoli registri che caratterizzano l’arte contemporanea del subcontinente indiano, una regione di estrema importanza nell’Asia meridionale, che riveste un ruolo sempre più rilevante nel mondo globale. Con la presenza di oltre 65 artisti provenienti da dieci delle più importanti gallerie e musei indiani, il progetto si profila come il più ampio e significativo dialogo che l’arte odierna di questa terra abbia intrattenuto con il mondo occidentale in tempi recenti. Hub India, a cura diMyna Mukherjee e Davide Quadrio, nasce come progetto per Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino (vedi approfondimenti DeArtes qui e qui) per poi espandersi in una mostra tripartita realizzata in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.  
 
MAXIMUM MINIMUM @ARTISSIMA
Artissima 2021 presenta Hub India – Maximum Minimum, un focus geografico che offre una ricognizione sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi in un’area d’importanza capitale. I lavori presentati offrono una veduta d’insieme di una sorprendente cultura visiva che rispecchia le innumerevoli polarità, contraddizioni e dualità che compongono l’India. Dall’antico spiritualismo del paese al suo moderno materialismo, dal passato coloniale alla crescente centralità nell’economia globale e alla rapida urbanizzazione, dal dogma alla tecnologia, dal marginale al mainstream, dai monumenti storici all’architettura contemporanea, dal normativo al radicale.

Manjunath Kamath, Pukchardara, 2018, Courtesy dell’artista e Gallery Espace

CLASSICAL RADICAL @PALAZZO MADAMA, MAO E ACCADEMIA ALBERTINA
Classical Radical è una mostra in tre sedi che si sviluppa a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, al MAO Museo d’Arte Orientale e all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Presenta opere indiane contemporanee e moderne che esplorano i lasciti del passato e l’antichità nel qui e ora sociologico.

Le opere selezionate rappresentano uno spaccato di generi, medium e processi che vanno dai disegni e dipinti alle miniature e sculture, terrecotte e metalli, dipinti su carta e su tela, stampe, incisioni e opere digitali e virtuali, in un tentativo di analizzare le eredità classiche e tradizionali attraverso una nuova lente. Uno spettro di voci che va dai maestri moderni e contemporanei alle avanguardie, passando per gli artisti indipendenti appena scoperti.
 
A Palazzo Madama e al MAO le opere presentate per Classical Radical sono messe in dialogo con le collezioni permanenti dei musei: ciascun visitatore può cercare il proprio percorso, creando connessioni fra opere antiche e contemporanee, colmando con il proprio vissuto gli spazi di senso lasciati vuoti e decidendo dove soffermare il proprio sguardo. Invece, all’Accademia Albertina di Belle Arti l’allestimento prende forma nell’affascinante Rotonda di Talucchi, l’edificio neoclassico recentemente aperto al pubblico dopo il restauro.

PALAZZO MADAMA – MUSEO CIVICO D’ARTE ANTICA | DISRUPTIVE CONFLUENCES (CONFLUENZE PERTURBANTI)
La mostra a Palazzo Madama esplora il sincretismo e l’ibridismo attraverso opere per la maggior parte tridimensionali che collegano e contrappongono la straordinaria collezione del museo con la storia del subcontinente indiano, suggerendo complicate storie di scambi commerciali e religiosi, dominazioni, residui imperialisti ed evoluzioni sincretiche. Dando vita a un immaginario ibrido, al tempo stesso velato e provocatorio, la mostra rivela narrazioni e rapporti da una prospettiva eurasiatica, ma capace di porsi in dialogo e creare riflessioni significative con i duemila anni di storia dell’edificio.

The Singh Twins, The Wedding Jange II, 1991, Courtesy dell’artista e Art Alive

MAO – MUSEO D’ARTE ORIENTALE | RESIDUES & RESONANCE (RESIDUI & RISONANZE)
La mostra al MAO comprende opere del rinascimento contemporaneo che iconizzano e al contempo obliterano lo stesso classicismo a cui fanno riferimento. I lavori sono radicati in un’eredità che esamina stili tradizionali, scuole e generi e si spinge oltre per stabilire con essi una relazione, un dialogo. Uno dei punti forti della mostra è una sezione radicale di neo-miniaturisti che prendono a prestito, sovvertendole, le decorazioni evocative, stilizzate e gemmate dei tradizionali stili miniaturistici e dei dipinti vasli.

Anche l’arte della regione himalayana offre grandi suggestioni, grazie all’installazione di una serie di opere dell’artista Paula Sengupta dal titolo The plain of Aspiration, un progetto che parla della diaspora dei tibetani fuggiti dal loro paese in seguito alla partenza del Dalai Lama nel 1959 e del tentativo di conservare anche altrove, attraverso la memoria, il loro stile di vita e la loro cultura.

Wardha Shabbir, As It Surrounds-1, 2, 2021, Courtesy dell’artista e Latuitude 28

ACCADEMIA ALBERTINA DI BELLE ARTI | MULTITUDES & ASSEMBLAGES (MULTITUDINI & ASSEMBLAGGI)
La traiettoria delle arti visive in India è caratterizzata da molteplici transizioni; abbraccia e interiorizza i discorsi più ampi del colonialismo, del nazionalismo e del modernismo internazionale. Si relaziona con le tradizioni visive alla luce del postmodernismo e cerca di legittimare la propria posizione nell’arena contemporanea della produzione d’arte. Evocando più la nostalgia che la storia, queste voci si levano a volte all’unisono e a volte in una reciproca tensione, ai lati opposti del tempo, come uno specchio, ribaltando lo sguardo su un familiare ma radicale pastiche di liberazione, ecologia, urbanizzazione, migrazione, femminismo, genere, soggettività e sensazione.
  
Negli spazi dell’Accademia Albertina va in onda Sama: Symbols and gestures in contemporary art practices. Italy and India vol. 1., la prima parte di un documentario visionario e pionieristico che, attraverso una moltitudine di voci, esplora il mondo dell’arte contemporanea e dell’artigianato nel subcontinente indiano e in Italia. In questa prima “puntata”, un novero di artisti italiani contemporanei, tra cui Stefano Arienti, Alessandro Sciarroni, Sissi, Marzia Migliora tra gli altri, si alternano ad altrettanti artisti indiani, come Sheba Chhachhi, Taniya Goel, Rekha Rodwittiya e Ayesha Singh, offrendo al pubblico uno spaccato dell’estetica delle due regioni che mette in luce il rapporto tra tradizione e modernità, le pedagogie dell’Oriente e dell’Occidente, il genere, le archeologie e le politiche del tempo; i temi della migrazione, dell’esilio, del tempo e della memoria; la religiosità e il sincretismo e le specificità regionali nell’era della globalità. 

M.C.S.
Fonte: Uffici Stampa PCM Studio e Fondazione Torino Musei, 24 ottobre e 4 novembre 2021
Immagine di copertina: Ravinder Reddy, Portrait of Sankari, 2021, Courtesy Emami Art, Foto: Bharghav Dass

HUB INDIA – MAXIMUM MINIMUM
Artissima |Oval Lingotto fiere | 5 – 7 novembre 2021
 
HUB INDIA – CLASSICAL RADICAL
Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina | 5 novembre – 5 dicembre 2021
(prorogata fino al 27 febbraio 2022)

www.artissima.art
www.fondazionetorinomusei.it
www.palazzomadamatorino.it
www.maotorino.i
www.albertina.academy